Luglio 19, 2025
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Hai mai vissuto quel momento perfetto in cui la musica smette di essere solo suono e diventa verità?
Se giovedì 17 luglio 2025 eri al Parco dei Due Ponti di Altidona, al WonderGate Festival, sai esattamente di cosa stiamo parlando.
Siamo arrivati al parco col sole che calava, le luci del palco che cominciavano ad accendersi e quell’atmosfera sospesa, tipica delle sere d’estate in cui senti che sta per succedere qualcosa. E infatti è successo.

Willie Peyote, brillante artista torinese, è salito sul palco e ha fatto quello che gli riesce meglio: dire le cose come stanno.
Con la lucidità di chi ha gli occhi ben aperti sul mondo e l’ironia di chi non si prende mai troppo sul serio, ha trasformato il concerto in un’esperienza collettiva.
Niente fronzoli, niente pose: solo parole che colpiscono e beat che trascinano anche chi fatica a lasciarsi andare.

Il pubblico? Un mix perfetto: ragazzi ventenni, genitori con figli, fan della prima ora e curiosi dell’ultimo minuto. Eppure, a un certo punto, sembrava che ci fosse un’unica voce. Perché con Willie non si assiste a uno show: si partecipa, si riflette, si ride (a volte amaramente) e soprattutto si canta.
Tra una strofa e l’altra, scappava anche la risata. Perché Willie, sul palco, è brillante. Un funambolo che cammina con naturalezza sul filo tra sarcasmo e profondità. Ironico, ma mai superficiale.

Alla fine, più che un concerto, è sembrato un esperimento riuscito di empatia sonora: ognuno è arrivato con il proprio vissuto e se n’è andato con qualcosa in più: una frase che resta in testa, una risata fuori tempo, una verità detta a mezza voce. Willie ha creato un equilibrio sottile in cui la leggerezza e la profondità non si escludono ma si rincorrono.

Articolo e photo gallery di Ilenia Stefoni

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